Ambientato in un piccolo villaggio rumeno, il documentario cattura gli ultimi giorni di una parrocchia riformata un tempo fiorente, ora ridotta a soli tre membri rimasti: lo zio Fülöp, che si prende cura della chiesa in rovina; la sua devota moglie, Erzsébet; e la zia Kati, una donna di 95 anni che ha perso le gambe in un incidente ferroviario ma è comunque riuscita a crescere due figli. Attraverso la loro silenziosa resilienza e i ricordi sbiaditi, i personaggi riflettono su riflette su qualcosa di più della semplice scomparsa di singoli individui nei piccoli villaggi: racconta la storia di una comunità in via di estinzione e il più ampio declino della vita rurale in tutta la regione con un'asciuttezza e un rigore forse poco cinematografico ma con uno sguardo più fedele e autentico alla realtà.

Set in a small Romanian village, the documentary captures the final days of a once-thriving Reformed parish, now reduced to just three remaining members: Uncle Fülöp, who looks after the crumbling church; his devoted wife, Erzsébet; and Aunt Kati, a 95-year-old woman who lost her legs in a train accident yet still managed to raise two children. Through their quiet resilience and fading memories, the characters reflect on more than the disappearance of individuals in small villages: they reveal the story of a community on the verge of extinction and the broader decline of rural life throughout the region, portrayed with a dryness and rigor that may feel less cinematic but remains profoundly faithful and authentic to reality.